Altrimenti un po’ di quel blu del diavolo sarebbe venuto via dal viso, se quel blu alla notte fa meno colore. Questo “filisteo” con la pelle dura come un fico secco, con tutti e tre gli alberi che sbatacchiavano incessantemente contro la fiancata. Era il condensato della persona. Tutto qui. A volte i demoni vincono la battaglia contro gli angeli e il risultato è un’emicrania paralizzante, anch’essa parte del prezzo. O metterli in fuga, nel caso fossero quelli cattivi e tenerli chiusi in un compartimento stagno della propria memoria. Come l’annuncio dell’Apocalisse. Come il cortile è un formidabile motivatore e distributore di energia positiva, il mondo del calcio è uno dei più straordinari demotivatori e fornitori di olio di ricino che siano mai stati inventati. Assorta nei pensieri. Dotata di una profonda pietas naturale. Coraggio ne aveva da vendere, ma era pur sempre quel tipo di coraggio che non reggeva sempre all’urto con i terrori più terrifici. Imparò ad ingoiarsi la curiosità. Si perdeva nei labirinti di un’immaginazione febbrile e di una curiosità inesauribile. “La spruzzaglia gelida come una brunita corazza ci rivestì di ghiaccio”. “Ma quando la partita si avvivò tra le linee bianche dell’immenso teorema, sembrò che esse si impegnarono all’inverosimile per risolverlo, quasi con felicità di danza o che talvolta quando c’era uno spiovente, fisse sul pallone aereo sembravano fare un esercizio di astronomia”. Le lunghe file di denti luccicavano alla luce della luna, come le zanne bianche di avorio di una figlia di Annibale. Dovrebbe risultare più avanti. “Spianò il medio, riducendolo ad un intrigo di striature, come si mostra il letto di un torrente quando le sue acque impetuose si sono prosciugate”. L’erba verdeggiante doveva scottargli sotto i piedi. Delle prove più stupende non è dato mai parlare: i ricordi profondi non fruttano sempre elogi. “Denunciare il tracollo per viltà di un animo valente, e reprimere del tutto le sue rimostranze alle stelle permissive”. Jealous minds. Vabbè! Il mondo del calcio può anche irriderci a volte e però senza volerlo ci tributa l’omaggio più profondo, che si largheggia nell’adorazione! Elencarle tutte sarebbe impresa improba, alquanto improponibile. Un calcio basterà, in questo modo, piccolo, ma esimio e discreto. “Il ladro di merendine”. E’ un gioco tinto quello dei ricordi, nel quale finisci sempre col “perdere”. La notte è il momento più propizio per ingurgitare il sapere. Il cui unico torto è di essere onesti e competenti. Il calcio in questi tempi logorroici, esaltati dall’avvento dei social, non finirà mai di essere sé stesso, un calderone dentro il quale ribollono di continuo certezze, contraddizioni, dubbi, momenti di depressione e di esaltazione. “ Non staccare così presto il piede dalla palla, altrimenti lei non sa quello che vuole. Non devi trattarla in nessun modo particolare; devi solo farle capire ciò che desideri, e lei capirà, chiosò Dieguito…”
TIKRIT65