Come quel calcio che, nei nostri sogni vorremmo tanto ritornasse a splendere pulito e luminoso, così correndo dietro ad un pallone propizio, provando un orizzonte di liberazione, e scoprendoci di sentirci liberi, anche se in qualchefrangente inseguiti dai “prodromi di una tragedia” e dai cicloni di energie contrarie, “del cielo trapuntato di stelle/che rischiara il nostro percorso/viaggiamo in assoluta tranquillità!” Una parabola dei talenti in cui piace poterci riconoscere e credere. Il pallone continua imperterrito a viaggiare davanti a noi. Un secco rintocco caldo, come di lana, è il suono della palla che si insacca, e la porta trema di gioia!E tirano il pallone in porta, con la stessa facilità con la quale tirerebbero un sasso in uno stagno! Il giovane è impegnato a vincere, a giocare con se’ stesso e gli altri, a fare quello che butta dentro il sogno. Quasi umani vincenti, con piedi buoni e cuore da vendere. Come nella vecchia infanzia del calcio, fatta di “rabbia”, orgoglio, partitelle col cuore, reti strappate con i denti. Osservare e raccogliere scritti sui talenti è un po’ come raccogliere conchiglie in riva al mare; ne trovi sempre, ogni mareggiata ne porta di nuove, e ciascuno se ne può sbalordire, come fosse la prima volta! Se l’osservatore non è capace di vedere quello che non si vede, allora è un semplice spettatore o spettatrice! E poi la bravura di uno scout non è di farsi notare, ma di farsi ricordare! Come l’altro ieri, tra pane e cipolla, ogni Domenica, nel nostro vecchio e mostruoso mondo moderno, sfolgora ancora la poesia della gioventù che suda. La professionalità non è sempre abbinata al denaro: è un qualcosa che hai dentro;è la voglia, la passione di raggiungere qualcosa. E’ l’impresa!Mentre le coscienze di classe si sono frantumate in mille rivoli di egocentrico individualismo verso il profitto anche nelnostro, l’unica passione che porta la gente a superare le barriere di censo e di ceto in un comune intento, è proprio l’argomento di cui si discute animatamente, disperatamente e parossisticamente il Lunedi…Ma la “filosofia della lotta” è da accettare senza presunzione, ma anche senza timori: del traguardo che premierà chi è disposto a soffrire per raggiungerlo, dello spirito di fraternità che nasce dallo sforzo comune, dal rispetto dell’avversarioche ci rispetta senza paura. Per rimanere al calcio che noi amiamo profondamente, non scopro certamente io che nessuno sport propone con altrettante fedeltà la rappresentazione della vita, la sua metafora, con i suoi contrasti, le sue finte, i suoi dribbling, le sue lotte, le sue sconfitte ed i suoi trionfi. Una sana educazione sportiva ci garantisce la possibilità di affrontare tutte queste esperienze con animo forte e sereno.Finale quasi alla “Stand by me” che rimane impresso: “Ecco a cosa penserò quando sarò vecchio, seduto su una panchina, vicino al piccolo campo tutto verdeggiante! Attirerò l’attenzione di giovani talenti, e gli racconterò di quel fantastico momento, e di come un pallone possa trasformare i più deboli nella Rocca di Gibilterra!!!Come dice un famoso psicologo dello sport, JimAfremow : ”goditi ogni momento della competizione, per evitare la tentazione di saltare nel futuro! Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo. Non importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o non, in fin dei conti l’essenziale per la maggior parte di noi è qualcosa che non si vede, ma si percepisce! Buon calcio 2019!!!
TIKRIT65