Il pareggio per 1 – 1 maturato al termine del match tra Pescara e Ascoli, in una gara che non ha certo annoiato i quasi 6000 paganti presenti, dei quali oltre 2000 provenienti dal capoluogo marchigiano, deve essere considerata un’occasione persa per il Pescara, che si è trovato in vantaggio di un uomo per circa 20′, così come era accaduto con la gara disputata contro il Lecce, dove il Delfino si era trovato addirittura con la doppia superiorità numerica. In quel caso ci aveva pensato Del Sole a stendere i pugliesi, i quali avevano strenuamente resistito fino ai minuti finali prima di crollare sotto i colpi del giovane attaccante.
Questa volta i cambi non hanno fatto la differenza, e lo stesso Del Sole, subentrato nel secondo tempo insieme agli attaccanti Antonucci e Cocco, non è riuscito insieme ai suoi compagni di reparto, la rete del nuovo sorpasso contro un’Ascoli mai domo e sempre alla ricerca del pari anche se stanco e con un uomo in meno. Di questo va da dato merito al tecnico Vivarini, che ha messo in piedi un gruppo molto ben affiatato e registrato positivamente in tutti i reparti.
La squadra marchigiana ha subìto il Pescara nella prima frazione, allungandosi troppo ed esponendosi ai micidiali contropiede dell’undici abruzzese, che ha il rammarico di avere fallito un calcio di rigore ottimamente parato dal portiere Lanni, migliore in campo nel primo tempo. Il suo omologo abruzzese, Vincenzo Fiorillo, ha sbagliato un paio di uscite, ma si è reso protagonista di almeno un paio di grandi interventi. Un pareggio giusto alla fine, che permette al Pescara di rimanere al secondo posto, anche se una vittoria avrebbe portato l’undici di Pillon di nuovo al primo posto in classifica a braccetto con il Palermo.
Si può parlare del poco pubblico presente per l’allerta meteo diffusa in settimana, della grande giornata del portiere Lanni, della squadra di Pillon che ancora una volta ha mostrato tutti i suoi limiti nella gestione della partita e del risultato, e di altre amenità del genere, ma l’occasione persa resta.