“Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Gli uomini tornino a comprendersi.” Queste le parole di Papa Pio XII, che formulò tale accorato appello alla radio il 24 agosto del 1939, al fine di scongiurare la seconda guerra mondiale. L’appello di Eugenio Maria Pacelli, salito al soglio Pontificio il 2 marzo del 1939 con il nome di Pio XII, purtroppo, non fu accolto: il primo settembre del 1940, con l’invasione della Polonia da parte delle Germania nazista di Hitler, ebbe inizio la seconda guerra mondiale.
Vani furono i tentativi di Papa Pacelli nel fare desistere l’Italia dall’entrare in guerra attraverso varie comunicazioni radiofoniche. Infatti, nel 1940 anche l’Italia fascista, il 10 giugno si gettò nella follia bellicosa. Pio XII cercò con altri appelli di fare desistere Mussolini dalla sua folle idea negli anni seguenti, ma senza ottenere alcun risultato. Tutto siamo a conoscenza della conseguenze dettate da queste irresponsabili e pesanti scelte operate da chi promosse queste autentica pazzia.
Con i dovuti distinguo, purtroppo, la guerra è presente in diversi contesti. Per importanza non possiamo non menzionare il contesto giornalistico, dove, purtroppo, ci sono situazioni da “guerra fredda”, in cui diverse fazioni, per non farsi apertamente male, cercano di ignorarsi reciprocamente. Questo, oltre ad essere una chiara violazione delle regole deontologiche, è anche uno stillicidio di emozioni che logorano chi ne è coinvolto. E cosa dire della varie realtà che non accettano il diritto di critica e lo confondono con meri attacchi personale? Si tratta di malafede oppure di scarsa conoscenza degli onori – oneri che il giornalismo impone, magari, a volte, confuso con la propaganda? Viviamo in un’ epoca dove i denari, che poco circolano, sono considerati al di sopra di ogni cosa. Allora, che importanza hanno l’etica, il senso del dovere, il rispetto della propria professione, il dialogo, il confronto, lo scambio di opinioni? Questo ci chiediamo e questo vorremmo sapere. Allora, ci tornano in mente la parole di Pio XII. “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Gli uomini tornino a parlarsi.” Già, proprio questo noi ci auspichiamo.